Araldini



 
...ARALDINO PERCHE'?  
Nella grande famiglia francescana c'è un posto anche per te, che i grandi chiamano piccolo, perché anche per te c'è un cammino meraviglioso da percorrere con Francesco e Chiara d'Assisi! CHI SONO FRANCESCO E CHIARA? Francesco, un giovane di Assisi vissuto tanto tempo fa. Ha voluto bene al sole, alla terra, agli uomini e alle donne, piccoli e grandi; ai poveri, ai lebbrosi… in tutti vedeva il volto del Signore Gesù… Chiara, una ragazza di Assisi che volle essere come Francesco… Quando lo sentiva parlare e vedeva quello che faceva le sembrava che meglio di così non si poteva essere cristiani…  
Attorno a Francesco e Chiara d'Assisi si riunirono molti uomini e donne che volevano vivere il Vangelo come lo vivevano loro. Anche le famiglie volevano essere come loro. Per le famiglie Francesco inventò una nuova forma di vivere il Vangelo, pur rimanendo nelle loro case con i loro figli. Nacque la grande famiglia francescana secolare composta da uomini e donne di ogni età, anche piccoli come te. Questi formano un gruppo speciale che si chiama: Araldini.
CHE VUOL DIRE QUESTA PAROLA?
“Araldo” al tempo di Francesco e Chiara d'Assisi era il banditore, colui che annunziava per la città gli eventi più importanti… Francesco si definiva “Araldo del gran Re”… araldo di Dio.Annunziava: Altissimu omnipotente bon Signore, Tue so le laude, la gloria e l'onore Et onne benedizione!...
I Francescani secolari più piccoli, che vogliono essere come lui si chiamano Araldini!
Un fratello maggiore (dei giovani francescani:Gifra) ti mostrerà il cammino e gioiosamente cantando, giocando, riflettendo e pregando, conoscerai quel formidabile amico che è Francesco d'Assisi e con lui capirai meglio Gesù e il suo Vangelo! Come giorno dopo giorno crescerai in età e statura, così, passo dopo passo, farai tanta strada e ti accorgerai di spendere la tua vita per cose importanti e che rendono felici sul serio!
Quando sarai più grande continuerai il tuo cammino francescano in questo gruppo - quello della Gioventù Francescana, la Gifra - dove vivrai, sempre con Francesco e Chiara d'Assisi, un'altra meravigliosa avventura.
ARALDINI....CHI SONO...COSA FANNO?
Gli Araldini rappresentano una parte importante della famiglia francescana: è il primo passo da compiere, per iniziare a comprendere e vivere i valori che san Francesco con la sua vita ha voluto lasciarci. Non è mai troppo tardi per entrare nella famiglia francescana, lo si può fare anche a 100 anni, ma crescere dalla tenera età nel contesto francescano attraverso il gruppo Araldini, aiuta ad interiorizzarne ogni aspetto. L'impegno dei gifrini/animatori infatti, sta proprio in questo: trovare il modo per poter impostare le attività ludiche, in maniera da trasmettere attraverso il gioco, un messaggio francescano. Lo scopo principale è quello di aiutare i bambini a crescere imparando a convivere pacificamente, a non giudicare, a perdonare, a vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo. Importantissima a questo proposito, è la Promessa, rinnovata ogni anno anche dagli araldini, Nello specifico i bambini chiedono al frate che li accoglie durante la celebrazione, di appartenere al gruppo degli Araldini per servire fedelmente Gesù Cristo e prepararsi ad entrare nella Fraternità secolare di San Francesco d'Assisi. Durante il rito, chiedono al Signore di donare loro lo spirito di povertà che li sottragga alle cose vane del mondo; lo spirito di umiltà e di semplicità; il senso e la comprensione generosa della Croce che li faccia amare soltanto Lui, e tutto il resto, uomini e cose, in Lui e per Lui. E ancora di poter, nella purezza dell'anima e del corpo, seminare la gioia ovunque; lottare per il bene difficile contro il male facile; aiutare i fratelli nei quali Lui è presente e di sentire la gioia di essere araldi del suo pacifico regno. Alla fine il Sacerdote conclude con una preghiera, dicendo: “Signore Gesù, che hai detto “lasciate che i bambini vengano a me”, benedici questi ragazzi e fa che crescano in età, in sapienza e in grazia davanti a te e davanti agli uomini, possano realizzare i loro buoni propositi ed essere un seme di rinnovamento nel mondo, come il tuo servo San Francesco.
10 INDICAZIONI PER VIVERE DA PICCOLO FRANCESCANO...
Francesco e Chiara hanno imparato nella comunione con Gesù la strada della fraternità e della povertà come vera via alla pace. Anche noi come loro vogliamo tentare di vivere con tutti gli uomini e con tutte le creature come in famiglia, per rendere onore a Dio nostro padre e a Cristo Gesù nostro fratello.
1. a favorire il dialogo nella mia famiglia e a fare la mia parte con gioia;
2. a non escludere nessuno coetaneo dalla mia amicizia e dalla mia preghiera;
3. ad essere vicino ai miei compagni più deboli e in difficoltà;
4. a studiare, per poter contribuire alla costruzione di una società giusta e pacifica;
5. a scoprire sempre più la bellezza del creato per ricordare che il mondo è la bella casa di tutti;
6. a non inquinare e a mantenere pulito l'ambiente che mi circonda;
7. a risparmiare l'acqua perché possa essere un bene fruibile da tutti
8. a fare festa con sobrietà per festeggiare con tutti i bambini del mondo;
9. a consumare meno perché il mondo viva di più;
10. ad annunciare in ogni circostanza lo spirito francescano di pace.

IL NOSTRO Sì – LINEE GUIDA PER L’ARALDINATO
Anticamente esistevano i Cordigeri. Il temine deriva da un episodio nel quale si fa riferimento ad un incontro di San Francesco e San Domenico. Cordigeri erano portatori di corda a cingoli. L’esperienza a livello nazionale è recente, prima si facevano cammini individuali decisi dalle singole comunità. Il cammino tappa dopo tappa è a grandi linee il seguente:
  • Il Termine araldo viene introdotto nel ’55, mentre lo Statuto dei candidati Cordigeri viene varato nel ’56. Siamo ancora lontani dall’ideologia di adesso i balletti erano banditi e c’era poco spazio per l’allegria;
  • Nel 1989 viene pubblicato il decalogo degli Araldini;
  • Nel giugno 1990 viene predisposta un’equipe OFS-OFM per l’araldinato;
  • Il 02-03 marzo 1991 viene creata una commissione OFS per l’araldinato;
  • Il 24 luglio 1995 viene scritta la Carta dell’araldinato;
  • Nel 1998 si comincia a dare un’identità agli araldini;
  • Nel 2001 a Cava dei Tirreni si auspica la realizzazione di uno Statuto Nazionale che garantisca un’identità agli araldini;
  • Il 25-27 aprile 2003 i delegati provinciali e regionali studiano un documento che caratterizzi l’Araldinato. L’idea del “Nostro sì” nasce da singole realtà;
  • Il 14-16 novembre 2003 si attua la definizione di uno strumento per l’Araldinato e di linee guida generali
  • Agosto 2004 nasce l’idea del “Nostro sì” , che verrà ufficializzato il 13-14 luglio 2009.
  • Il centro del servizio sono i bambini e non si deve dimenticare la loro importanza;
  • Negli anni 2004-2006 il motto è “ chi perde è vincitore” e l’OFS ha preso coscienza dell’importanza di riappropriarsi dei bambini;
  • Negli anni 2006-2012 OFS e GIFRA lavorano insieme per gli araldini. Nasce il senso di appartenenza ad un’unica famiglia che si prende cura di tutti i suoi membri. Si sottolinea l’importanza dei convegni e dei genitori, che grazie all’aiuto di momenti di formazione, seguono i loro figli in un momento di crescita importante. In quest’occasione è stato ufficializzato il logo nazionale degli araldini.

Cos'è l'araldinato

L’araldinato è la prima tappa dell’esperienza Francescana, il primo passo nel cammino della Famiglia Francescana. Conoscere gli araldini significa amare e capire che prendersi cura dei piccoli è essenzialmente verificare la propria vocazione francescana di famiglia. Convinti della necessità di educare « i fanciulli in modo che aprano il loro animo alla comunità ... e acquistino la coscienza di essere membri vivi e attivi del Popolo di Dio » e del fascino che Francesco può esercitare su di loro, si favorisca la formazione di gruppi di fanciulli i quali, con l'aiuto di una pedagogia e di una organizzazione adatta alla loro età, siano iniziati alla conoscenza e all'amore della vita francescana...
[Costituzioni Generali dell'Ordine Francescano Secolare – art. 25] L’OFS, la GiFra e gli Araldini appartengono, infatti, ad una sola grande famiglia, nella quale ogni membro deve sentirsi responsabile dell’altro, del fratello, che è dono di Dio e si fa carico della sua crescita umana e spirituale. Essi hanno in comune la radice, l’appartenenza, la vocazione e la missione. L’Araldino è, ad esempio di Francesco d’Assisi, l’araldo del Gran Re, colui che annuncia il lieto messaggio di Dio, e vuol diventare capace di far conoscere la parola di Gesù. L’Araldino è colui che si impegna a servire Cristo portando pace e gioia ovunque, si impegna in famiglia, a scuola, in fraternità, in parrocchia, per le strade, ad aiutare a costruire un mondo più bello.
Gli Araldini non sono un gruppo, non sono un associazione ma una fraternità, cioè un insieme di fratelli-amici. Finalità prioritaria di una fraternità Araldini deve essere soprattutto la formazione umana, cristiana, francescana del ragazzo per maturare la coscienza di una presenza attiva nella chiesa.

“Il Nostro SÌ” Linee guida per l’Araldinato - PRESENTAZIONE

L’OFS ha la sua Regola di Vita e le sue Costituzioni Generali, la GIFRA ha Il Nostro Volto, gli ARALDINI hanno, ora, Il Nostro Sì.
Il Nostro Sì è la Carta d’identità dei piccoli francescani, lo strumento che li identifica e li fa conoscere, e li colloca con una propria peculiarità all’interno della Famiglia Francescana.
Il Nostro Sì non è nato dall’oggi al domani, la sua elaborazione parte da lontano, parte dalla considerazione che i piccoli francescani hanno un posto reale all’interno della famiglia francescana e che hanno bisogno di uscire fuori da una sorta di limbo che li ha visti relegati alla memoria del Cordigerato.
L’Araldinato ha una sua storia, una precisa connotazione che animatori attenti alla sua dinamica bella e in continua evoluzione, hanno cercato di far conoscere sempre di più.
Il Nostro Sì vuole rendere visibile questa realtà, portarla a tutti (francescani professi, promessi, fratelli del prim’Ordine compresi e non solo) e presentarla in tutta la sua ricchezza.
Il Nostro Sì presenta e fa conoscere agli altri l’Araldino in tutta la sua essenza; ci dice chi è, a chi appartiene, cosa fa, con chi e perché, chi lo segue e gli sta vicino, le esperienze che vive per crescere sano come uomo e come cristiano, le dinamiche, lo stile di vita che intende seguire per riuscire nei suoi propositi ... gli impegni che assume e che è portato a verificare man mano.
Questo documento è stato concepito perché potesse giungere a tutti: agli animatori (gifrini, francescani secolari, assistenti), a chiunque voglia cominciare a conoscere gli Araldini più da vicino e ai ragazzi in particolare.
Il cammino che ha portato a Il Nostro Sì parte nel 1989 quando il Consiglio Nazionale Interobbedenziale (dell’OFS) preparò una bozza di regolamento che chiamò ‘Il Decalogo degli Araldini’; altri documenti furono preparati in seguito anche a cura di diverse realtà, ma proprio perché espressione di singole esperienze non ebbero degna attenzione di studio, riflessione e condivisione.
Si arriva così ai giorni nostri: le varie Commissioni Nazionali per l’Araldinato, tra gli obiettivi prefissi, hanno assunto l’impegno di produrre un documento, e durante il percorso formativo 2002/2004 destinato agli animatori Araldini i delegati provinciali/regionali hanno avuto il compito di delineare gli elementi caratterizzanti l’Araldinato.
La modalità scelta ha permesso di costruire – con l’apporto di tutte le realtà – uno strumento il più efficace e condiviso possibile; è nato così “Il Nostro Sì”, che traccia le linee guida per le fraternità degli Araldini d’Italia.
Ma la vera novità de Il Nostro Sì risiede in un dettaglio che non richiama subito l’attenzione, ma che è frutto di una crescita costante nel tempo, una presa di coscienza e una evoluzione dovuta più al cuore che alla norma. Si comincia a parlare di Araldinato, di piccoli francescani non più isolati, separati e sparsi qua e là: si prende atto e lo si dice con forza che gli Araldini sono una realtà unica, con solidi legami, una realtà unita che a buon diritto si può definire Fraternità Nazionale Araldini.
Qualche tempo fa era una utopia solo il pensarlo.

ARALDINATO

L’Araldinato è la prima tappa dell’esperienza Francescana, il primo passo nel cammino della Famiglia Francescana.
Conoscere gli Araldini significa capire che prendersi cura dei piccoli è essenzialmente verificare la propria vocazione francescana di famiglia.
L’Ofs, la Gifra e gli Araldini appartengono, infatti, ad una sola grande famiglia, nella quale ogni membro deve sentirsi responsabile dell’altro, del fratello, che è dono di Dio e si fa carico della sua crescita umana e spirituale.
Essi hanno in comune la radice, l’appartenenza, la vocazione e la missione.
Convinti della necessità di educare « i fanciulli in modo che aprano il loro animo alla comunità ... e acquistino la coscienza di essere membri vivi e attivi del Popolo di Dio » e del fascino che Francesco può esercitare su di loro, si favorisca la formazione di gruppi di fanciulli i quali, con l'aiuto di una pedagogia e di una organizzazione adatta alla loro età, siano iniziati alla conoscenza e all'amore della vita francescana ...
[Costituzioni Generali dell'Ordine Francescano Secolare – Art.25] Ofs, Gifra e Araldini sono una vera e propria famiglia, voluta da Francesco nella amorevole interdipendenza dei suoi membri che hanno Cristo quale centro della loro vita.
I piccoli sono chiamati a scoprire che c’è un Dio Padre che li ama, che c’è una comunità di fratelli che rende visibile questo amore e che – con la gioia e lo stile di Francesco d’Assisi – li porta per mano nel cammino della vita.
In questo cammino scoprono il fascino di Francesco e Chiara, riconoscono di appartenere alla famiglia di Dio, si sentono invitati a rispondere alla loro personale chiamata, e inviati a portare la loro gioia ovunque.
Questa grande famiglia fatta di adulti, piccoli, anziani e giovani ha una radice comune di nascita spirituale. Tutti sono chiamati ad appartenervi e a renderla migliore perché hanno il dovere e la gioia di rispondere con prontezza alla vocazione ricevuta accogliendo il dono del Signore di avere una famiglia spirituale.




Lo spaventapasseri superbo

C’era una volta, in mezzo ad un campo di grano, uno spaventapasseri. Faceva molto bene quello che il suo nome significava, anche perché fra le braccia gli era stato messo un bastone che sembrava un fucile. Era molto superbo e pensava di non aver bisogno di niente e di nessuno. Guardava dall’alto in basso le spighe che gli dondolavano attorno, mosse dolcemente dalla brezza della sera.
“Vedete, diceva loro, come faccio bene il mio mestiere, allontanando da voi i passeri che vorrebbero rubarvi il tesoro dei vostri chicchi di grano? E’ vero che non esiste uno spaventapasseri più bello e più bravo di me?“.
Ma le spighe si voltavano ridendo sotto i baffi senza rispondere.
Un giorno una colomba incuriosita andò a posarsi sul braccio del fucile. Il nostro eroe le chiese: ” E’ vero che non hai mai visto uno spaventapasseri più bello e più bravo di me?”. La colomba gli rispose: ” E’ vero, come spaventapasseri, sei veramente bello. Chi ti ha costruito ha fatto un vero capolavoro!”. Furibondo lo spaventapasseri le gridò: ”Io non debbo niente a nessuno! Se sono il migliore e il più bello è perché sono diventato così senza l’aiuto di nessuno!”. La colomba, per nulla intimorita, mentre spiccava il volo, gli sussurrò all'orecchio: "Dovresti invece essere riconoscente al tuo costruttore e cantare senza fine le sue lodi".
Un giorno il padrone stava lavorando nel campo sotto un sole cocente e avendo dimenticato a casa il cappello, prese quello che aveva messo allo spaventapasseri. La moglie del padrone, che era rimasta senza zucche per la cena, si ricordò che per fare lo spaventapasseri, aveva usato una zucca come testa, e andò a prenderla per cucinarla. Venne anche il figlio maggiore e si riprese la vecchia divisa da militare, perché quella sera doveva fare una recita.
Così il nostro eroe che credeva di non dover niente a nessuno, si rese conto che tutto quello che era lo doveva a chi l’aveva costruito.



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