Cos'è il
Giubileo
Infatti
il Giubileo è un evento essenzialmente interiore, spirituale, un
invito straordinario per comprendere meglio il grande mistero
dell’Incarnazione di Gesù e, nel contempo, un'occasione forte che
la Chiesa ci offre per rinnovare la nostra vita e dare a tutti gli
uomini, anche ai non credenti, una buona testimonianza di fede.
Il
Giubileo è un'occasione di "conversione", cioè un tempo
privilegiato per rivolgersi a Cristo
e
accoglierlo come proprio Salvatore.
Per
i credenti sarà occasione di rinnovamento interiore. Per i non
credenti una riscoperta di ciò che rappresenta il Cristianesimo per
la storia dell’umanità e per la comprensione giusta dell’uomo.
Quindi
il Giubileo resta nella sua intima essenza (al di là delle grandi
celebrazioni e dei pellegrinaggi) una grande avventura dello
Spirito.
I
Il Giubileo nel
popolo di Israele
L'istituzione del
Giubileo nella Cristianità trova fondamento nell'Antico Testamento,
riconducendo a una concezione assai caratteristica, che intreccia le
istituzioni del sabato, dell'anno sabbatico, del
giubileo.
Quando Dio liberò
le tribù di Israele dall'Egitto, gli fece il dono di essere il suo
popolo.
Sul monte Sinai,
Mosé ricevette la Legge, cioè le indicazioni che Dio dava per
essere suo popolo e vivere nell'Alleanza con Lui.
Tra questi
comandamenti, Dio comandò ad Israele di dedicare un tempo a Dio,
per ricordare che tutto (anche il tempo) è di Dio.
Alla base, c'è
innanzitutto il ricordo di ciò che Dio fece all'inizio della
creazione del mondo:
Allora Dio, nel
settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò
nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo
giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro
che egli creando aveva fatto. (gen 2,2-3)
Il sabato
(il 7° giorno della settimana) è anche oggi per Israele il
giorno del riposo, del culto, dello studio e della Parola di Dio.
Esso non esprime, però, la fine della creazione, ma il suo fine: il
tempo è di Dio!
L'anno sabBatico
è il settimo di una serie di anni (una settimana di
anni!)
E' l'anno della
"remissione", nel quale dovevano essere sospesi i lavori
dei campi, si garantiva anche il riposo agli animali e agli uomini.
I prodotti che provenivano dai campi dovevano essere lasciati ai
poveri; era richiesta la liberazione degli schiavi ebrei; tutti i
debiti fra ebrei erano considerati saldati.
Tutto ciò doveva
essere fatto in onore di Dio.
L'anno del
giubileo è il settimo di sette anni sabbatici (una
"settimana di settimane" di anni).
Il nome viene
dall'ebraico "jobhel", "corno di montone" con il
quale i sacerdoti annunciavano l'inizio del dell'anno cinquantesimo,
giubilare:
Le terre dunque
rimanevano incolte; ognuno rientrava in possesso del suo patrimonio,
i campi e le case che erano stati alienati tornavano al primitivo
proprietario.
Dichiarerete
santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese
per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo , ognuno di voi
tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia (Lv,
25, 10)
Il
cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete semina, né
mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete vendemmia
delle vigne non potate poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro,
potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi ...(Lv
25,11).
Il Giubileo
rappresentava un momento di vera e propria gioia, di festa perché
era un tempo di restituzione dell'uguaglianza per tutti i figli di
Israele; uguaglianza che implicava un governo giusto che proteggesse
i più deboli, e che ristabilisse tra gli uomini e nel creato
quell'armonia che Dio Creatore aveva dato agli uomini sin
dall'inizio. Il Giubileo è un ritornare al progetto originario di
Dio.
Infatti il giubileo
ha in sé ha tre elementi fondamentali:
- 1. Il “recupero della dimensione religiosa” che allora era dato dal continuo ricordo della proprietà della terra … Dio è il "padrone" della terra… E' Lui che dona la terra promessa al suo popolo e ad ogni uomo. Viene donata la terra con tutto ciò che contiene, da custodire e conservare in attesa di renderla a Dio nell'ultimo giorno.
- 2. Il "riposo della terra" suggerisce un recupero del rispetto dei fenomeni naturali e dei loro ritmi, spesso minacciati fortemente dall'accelerazione tecnologica.
Questo riposo per
l'oggi è un valore ecologico ben comprensibile da tutti.
Il rispetto del
creato nasce dal ricordo che tutto è dono di Dio.
- 3. La "remissione dei debiti" comportava il ritorno delle proprietà ai primitivi possessori, la liberazione degli schiavi, … una serie di gesti di grande carattere sociale che indicano il bisogno di restituire alla società l'equilibrio pensato da Dio, di non sottostare all'imperativo del guadagno a qualunque costo,
di evitare lo
sfruttamento dell'uomo per il potere e la ricchezza.
Queste indicazioni
nascevano dalla consapevolezza che Dio, il Creatore, fosse l'unico
proprietario del creato e della terra …e tutto è suo dono.
Nella sua infinita
bontà Dio aveva donato tutte le ricchezze della creazione agli
uomini e aveva stabilito che esse fossero da considerarsi bene
comune a tutta l'umanità e che quindi esse arrecassero la
stessa utilità a tutti gli uomini.
In questo consiste
il Giubileo: anno di festa per la venuta del Messia nel mondo, anno
di liberazione e riconciliazione, anno di giustizia e di pace.
Un tempo
speciale in cui ricordarsi che Dio vuole queste cose buone per
l'uomo.
Ecco perché è un
tempo di gioia per l'uomo, … perché Dio vuole queste cose buone
per l'uomo.
Gesu' e' il
Giubileo di Dio e dell'uomo
Però
per capire il significato pieno del Giubileo dobbiamo rifarci al
Signore Gesù. Infatti nel Vangelo di San Luca al capitolo 4,16-21
si legge che
Gesù
"Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò,
secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a
leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il
passo dove era scritto:
Lo
Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e
mi ha mandato per
annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per
proclamare ai
prigionieri la liberazione e
ai ciechi
la vista; per rimettere
in libertà gli oppressi,
per
predicare un anno di grazia del Signore.
Poi
arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli
occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora
cominciò a dire: “Oggi si è
adempiuta questa Scrittura che voi
avete udita con i vostri orecchi”.
Gesù, nella
sinagoga di Nazareth, rivela che lui è la presenza di Dio; è la
Parola data ai Padri che si fa carne. Lui indice il Giubileo (anno
di grazia) …
… è
una cosa che fa solo Dio, il Creatore! (infatti solo Dio, sul Sinai,
ha dato questa legge ad Israele).
Gesù rivela che
in Lui, nella sua Pasqua, si realizza il progetto di Dio, … che
Dio realizza il Lui tutto il bene che vuole per l'uomo, per tutti
gli uomini, poveri e oppressi a motivo del peccato e liberati nella
Resurrezione di Cristo, … chiamati ad entrare nella Terra promessa
della comunione con Dio.
2000 anni fa il
Verbo di Dio si fece carne … questo evento è la salvezza di ogni
uomo!
Entrare in
questo Mistero (significato della Porta santa) è il senso di tutta
la vita cristiana e il senso dell'annuncio della Chiesa a tutti gli
uomini.
Ecco perché il
Giubileo del 2000 innanzitutto è un evento dello Spirito, in cui
torniamo al Padre.
la celebrazione
del giubileo
I Giubilei,
celebrati ogni cento, cinquanta o venticinque anni, ricordano il
Mistero dell'Incarnazione o il Mistero della Redenzione nella croce,
morte e risurrezione del Signore.
Per la Chiesa ogni
giubileo è “un anno di Grazia”, un anno della remissione dei
peccati e delle pene per i peccati, di riconciliazione tra i
contendenti, di conversioni e di penitenza.
I 2000 anni della
nascita di Cristo saranno l'occasione per "un giubileo
straordinariamente grande, non soltanto per i cristiani, ma
indirettamente per l'intera umanità, dato il ruolo di primo piano
che il cristianesimo ha esercitato in questi due millenni". "
La celebrazione del giubileo avverrà contemporaneamente in Terra
Santa, a Roma e nelle chiese locali dei mondo intero".
All'Anno Santo è
stato dedicato il cammino di questi ultimi 3 anni del millennio:
il 1997 è stato
dedicato alla riflessione sulla figura di Gesù, salvatore del mondo;
nel 1998 la Chiesa
ha riflettuto sullo Spirito Santo e sulla sua presenza nella storia e
negli uomini;
il 1999 è stato il
tempo della ricerca del Padre, da cui Cristo è stato mandato.
Per la celebrazione
del Giubileo, così come lo intendiamo oggi occorre attendere il
1300, anno in cui il papa Bonifacio VIII indice il primo Giubileo, a
motivo dei moltissimi pellegrini che affluivano a Roma.
Dopo il 1450 esso
veniva celebrato ogni cinquanta anni. Successivamente venne stabilita
l’attuale cadenza di 25 anni, a cui si aggiungono nel corso del
tempo altri 86 giubilei straordinari.
DOVE E COME SI
CELEBRA IL GIUBILEO
Il Grande Giubileo
dell’anno 2000 avrà inizio nella notte di Natale del 1999.
Il Papa aprirà
nella Basilica di San Pietro a Roma la Porta Santa (segno di Cristo,
Porta che "introduce" al Padre), ne bacerà gli stipiti,
attraverserà per primo la soglia ed entrerà nella Basilica per
compiere la “professione di fede” a nome della Chiesa universale.
La chiusura
dell’Anno Santo sarà celebrata il giorno dell'Epifania del 2001.
In questo anno
ciascuno di noi è invitato a entrare decisamente nel Mistero di
Cristo.
Vivere la fede
intensamente, dando il primato a Dio.
Per tradurre questa
rinnovata adesione a Cristo, il Giubileo si declina con dei SEGNI,
cioè degli strumenti entro i quali indirizzare i passi del nostro
ritorno a Dio.
Per chi ne ha la
possibilità è raccomandato il pellegrinaggio a Gerusalemme (la
Terra santa) e a Roma.
Mèta del pellegrino
può anche essere la Chiesa cattedrale della propria città (il
Duomo) o altra chiesa giubilare (s.Ambrogio, Abbazia di Chiaravalle
…), secondo le indicazioni del Vescovo.
In ciascuna di
queste chiese sarà possibile ottenere l’indulgenza secondo la
tradizione della Chiesa.
I SIMBOLI DEL
GIUBILEO E LORO SIGNIFICATO
1. la
porta santa.
Per tutti noi la
porta rappresenta un richiamo costante a Cristo, ”porta” verso il
Padre.
Nel
vangelo di san Giovanni 10,9 Gesù dice: "Io
sono
la
porta:
se uno entra attraverso di me, sarà salvo'".
Passare quella porta
significa confessare che Gesù è il Signore; che tutto è fatto per
mezzo di Cristo.
Questo implica una
decisione, la libertà di scegliere, il coraggio di lasciare
qualcosa, sapendo che si acquista la vita divina. L'obiettivo del
cammino giubilare, caratterizzato dall'apertura e dal passaggio della
Porta Santa, (che di solito è la meta di un pellegrinaggio) è
quello di entrare nel mistero di Dio attraverso l'esperienza di
Cristo Signore, unico e vero accesso al Mistero di Dio.
2. la
purificazione della memoria.
Giubileo è
necessariamente conversione, cioè un vero andare verso Dio
“Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi
e credete al vangelo” (Mar 1,15)
Una conversione
anzitutto individuale, con un serio esame di coscienza per il quale
ognuno "scopre la distanza che separa le sue azioni da Cristo".
Una conversione anche comunitaria o di tutta la Chiesa che guarda la
sua storia e vi scopre i peccati da parte di tanti suoi figli.
"E’ un atto
di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da
quanti hanno portato e portano il nome di cristiani".
3. il
pellegrinaggio.
Uno degli elementi
portanti e fondamentali connessi al Giubileo è senz’altro il
pellegrinaggio. Il pellegrinaggio serve a significare l’atteggiamento
che il credente deve avere nei confronti del Signore:
"Beato
chi trova in te la sua forza e decide
nel suo cuore il santo viaggio"
(Sal 83,6)
Concepire la vita
come un viaggio verso Dio esprime l’esigenza profonda dell’uomo
di incontrare Dio.
Il viaggio verso un
luogo sacro rivela l’incessante ricerca umana di Dio.
E Gesù descrive se
stesso come la strada (io sono la via…Gv.14,6) in grado di svelare
il mistero dell’essere umano e la via per arrivare a Dio.
Per questo,
nell'anno giubilare il pellegrinaggio dovrebbe trasformarsi in vita.
Non deve trattarsi dunque solo di un movimento nello spazio (che pure
è raccomandato),ma di un percorso interiore.
Il pellegrinaggio
giubilare allora deve essere "esercizio di ascesi operosa, di
pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla
propria fragilità, preparazione interiore alla riforma del cuore".
4. la carità.
E’ il segno più
vistoso e concreto della compassione di Dio Padre verso tutti i
bisognosi e i più poveri.
Si tratta di creare
una cultura della solidarietà e cambiare uno stile di vita che non
privilegi soltanto i beni della terra, per aprirsi alle nuove
povertà, nuove schiavitù (es. il debito estero), emarginazioni
sociali, e "creare un modello di economia che sia al servizio
della persona". La vera conversione a Dio ci spinge a gesti di
amore e di attenzione per il prossimo. "La carità verso il
prossimo espia i peccati" (Sir 3,29)
5.
l’indulgenza.
Per ritornare a Dio
Cristo ha lasciato alla Chiesa l’amministrazione della sua
misericordia e del suo perdono mediante il Sacramento della
Riconciliazione. Ma il Papa ci ricorda che "l’atto
sacramentale deve essere unito ad un atto esistenziale, con una
reale purificazione della colpa, che si chiama penitenza.
E’ precisamente in
questo ambito che acquista rilievo l’indulgenza.
In sostanza è un
aiuto di grazia per la purificazione piena e una comunione più
limpida con Cristo.
Occorre capire bene
il significato ed il senso profondo di questa opportunità offerta
dalla Chiesa, per evitare semplificazioni mortificanti.
A monte della
pratica dell’indulgenza vi è una profonda e sincera scelta di
conversione del credente.
6. la
memoria dei martiri.
"La storia del
passato e del presente ha registrato e registra spesso nei confronti
della Chiesa vicende di emarginazione, di ingiustizie e di
persecuzioni – soprattutto a causa del nazismo, del comunismo e
delle lotte razziali o tribali".
Martiri di ieri e
nuovi martiri di oggi, che sono "la prova più eloquente della
verità della fede, che sa dare un volto umano anche alla più
violenta delle morti e manifesta la sua bellezza anche nelle più
atroci persecuzioni".
E’ necessario
tenerne viva la memoria, per essere stimolati ad una coerenza più
piena anche oggi.
Conclusione
Possa il Grande
Giubileo dell’anno 2000 che ci apprestiamo a vivere, diventare un
forte richiamo per tutti a conoscere di più il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo, mediante la lettura della Sacra Scrittura,
l’approfondimento della fede cristiana e la partecipazione alla
liturgia.
In questo cammino ci
è di sostegno la Madre del Redentore.
Che tutti possano
testimoniare la propria fede con le parole e con le opere!
Non abbiate paura!
Aprite le porte a Cristo Redentore
Nessun commento:
Posta un commento