Io credo in Dio, Padre onnipotente creatore del cielo e della terra
Dopo il saluto iniziale.
Celebrante: Da questa domenica insieme ai nostri bambini, approfondiremo una delle preghiere più importanti per noi cristiani: il Credo, professione di fede antichissima, che ci qualifica come cristiani.
Cristiano è una persona che crede in Gesù Cristo, nato da Maria, nato a Betlemme, vissuto a Nazareth. Quel Gesù di cui parlano i Vangeli, che adesso vive alla destra del Padre, dopo essere risorto da morte di croce. Da Gesù Cristo, infatti, ci chiamiamo “cristiani”. Chi non crede tutto ciò, non è cristiano.
Siamo nel pieno dell’Anno della Fede, seguiamo allora l’invito del nostro papa Benedetto XVI: professiamo e viviamo ogni giorno il nostro credo, cosi da rendere più solida e forte la nostra fede.
Il celebrante si avvicina al cartellone predisposto davanti all’ambone e attacca il primo pezzo del credo.
Bambino 1: Perché il Credo è una preghiera così lunga?
Bambino 2: Il credo non è solo una preghiera, ma una professione di fede. Cioè diciamo davanti a tutti quali sono i pilastri della nostra fede. E’ il riassunto della fede dei cristiani di tutto il mondo.
Bambino 1: Perché diciamo credo in un solo Dio?
Bambino 2: Credere in un solo Dio significa rinunciare a considerare più importanti tante cose e persone di questo mondo, rivolgendo il nostro sguardo solo a Colui che ci ha creati e voluti.
Bambino 1: E’ vero, ogni cosa è un regalo che Dio ha preparato per noi. Onnipotente infatti significa proprio che tutto è stato voluto da Lui.
Bambino 3: Ora sappiamo che le parole “io credo” significano, precisamente: mi fido di Dio che si è manifestato agli uomini per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo.
Bambino 4: E dire a qualcuno Io credo in te è una cosa molto importante. Si dice solo a chi si ama. E’ quasi come dirgli “Ricordati che sei molto importante per me”.
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